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giovedì, Marzo 21, 2024

Mercato TLC in fibrillazione

Da “Il Sole 24 Ore” e dal sito “Fineco” riporto alcune interessanti notizie relative ad H3G, in particolare all’ipotesi che possa essere spezzettata e venduta/acquisita da Telecom e da Wind, ricalcando quanto è successo nel 2002 per BLU (Tim rilevò il capitale, Vodafone le stazioni radio, H3G gran parte dei siti e Wind la base clienti, il marchio ed una parte della rete).

Certo è che i debiti di H3G (stimati in 2,9 miliardi di € con un bilancio di -1,2 miliardi nel solo 2007, mentre dal 2004 ben 5,6 miliardi di perdite) pre-configurano un’uscita del 4° operatore di telefonia e rendere sempre più chiaro che il mercato delle TLC, che inizia a vivere un periodo di crisi economica, si stabilizzi attorno a 3 operatori.

A ciò si aggiunge che dal 2012 le tariffe di terminazione mobile convergeranno a 4,5 centesimi (ad ora a Telecom sono riconosciuti 8,85 centesimi mentre a H3G 13 centesimi) e dunque ancora meno ricavi.

Mentre Telecom, si ipotizza, acquisirebbe gli impianti, il Customer Care e le perdite fiscali (utili x risparmiare tasse così come fece per BLU ma quell’operazione le è costata una multa, sospesa, da parte dell’Agenzia delle Entrate), Wind sarebbe interessata all’UMTS (licenza ed infrastrutture) ed al portafoglio clienti (poco più di 8 milioni). Alcune stime prevedono che per l’equilibrio operativo di H3G ci vogliono almeno altri 3-4 milioni di clienti nei prossimi 3-4 anni.

H3G comunque smentisce queste informazioni con un comunicato.

Così, Wind che ha 16 milioni di utenti, con gli 8 di H3G insidierebbe i 30 milioni di utenti mobili di Vodafone oltre ad avere finalmente una reale rete 3G.

Però Wind, ha sta avendo ottimi risultati economici tanto da rimborsare in anticipo alcune scadenze, ha quasi 6 miliardi di euro di debiti ed il gruppo Weather ha un rapporto indebitamento/MOL è di 4,7, dunque molto alto; però l’operazione è molto allettante. 


Sembra che Vodafone e Telecom stiano studiando ad un progetto per mettere in comune la gestione delle infrastrutture di trasmissione (rispettivamente 13.000 e 14.000 torri).

 


Anche Tiscali sarebbe sul punto di essere venduta. Già “la parte inglese” è quasi stata ceduta a Murdoch e dunque si presume che analoga sorte possa seguire la “parte italiana” dell’azienda.

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