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giovedì, Marzo 21, 2024

Chiusura collettiva azienda

L’accordo sulla chiusura collettiva aziendale Wind per il 2009, senza alcun giro di parole, non mi è piaciuto, sia nel metodo che nei contenuti.

Sul metodo contesto, pur evidenziando che  le segreterie nazionali SLC-FISTEL-UILCOM e l’azienda hanno tutti i titoli per stabilire tali chiusure collettive, la mancata convocazione ed ascolto del Coordinamento Nazionale RSU e che certamente avrebbe potuto evidenziare fin dall’inizio criticità, limiti d’applicazione o fare proposte che provenissero “dal territorio”, direttamente dai lavoratori.

Sui contenuti dell’accordo invece evidenzio che, come per il 2007, ben 7 giorni di chiusura a cui si aggiungono i tipici 10 giorni di ferie estive sono troppi (in pratica 17 giorni di ferie su 20). Inoltre l’accordo prevede ben 5 giorni consecutivi a fine dicembre 2009; troppi ad avviso di molte/oi lavoratrici/tori.
Altro limite è rappresentato dal non aver stabilito a monte i settori operativi dunque esentati da tale obbligo, aggiungendo, in pieno stile sindacalese, deroghe ed eccezioni che vanificano qualsiasi iniziativa da parte delle RSU territoriali di ben delimitare e definire i settori operativi o non operativi.
Eppoi, ritorniamo al solito problema del “4 novembre” ovvero poter scegliere se farlo monetizzare oppure goderlo quale giornata di riposo retribuito. La pratica ci ha insegnato che a fine settembre ci saranno giri di email interminabili, timori di essere fuori tempo massimo, di mancata comprensione, ecc, ecc. Non è più semplice monetizzarla e basta ?

Ci sono settori che per la chiusura delle ferie collettive vengono definiti NON-operativi (così “scaricano” il proprio monte-ferie) mentre per lo sciopero vengono ritenuti operativi e dunque devono garantire un presidio minimo. Insomma, un’incoerenza ed un’azzeccagarbugli senza fine.
Ovviamente, un sindacato serio, dopo le proteste, deve gestire il problema, trovare gli equilibri giusti  e le soluzioni appropriate a fronte delle decisioni prese da altri, però tanti casini potrebbero essere evitati “a monte”, coinvolgendo ed ascoltando la base, ovvero i lavoratori e le RSU.

Stabiliti i settori operativi, ora è necessario ed obbligatorio che tutti i lavoratori dei settori non operativi stiano in ferie, a casa ….. vuoi vedere che sarà richiesta la necessità di presidiare l’ufficio, appellandosi alla deroga prevista nell’accordo ?

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