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giovedì, Marzo 21, 2024

Complimenti ai lavoratori Wind

L’anno 2008, così come il 2007, si chiude con ottimi risultati economici dell’azienda Wind, nonostante il mercato TLC sia in flessione rispetto al passato e le difficoltà economiche e societarie di alcune importanti aziende (H3G, Eutelia, Conversa ma anche i 5000+4000 esuberi Telecom o le varie società di appalti) hanno scosso il settore prospettando un futuro certamente con qualche incognita in più.
Wind cresce, sia come numero clienti che in qualità del servizio con rating stabile a BB-, grazie al lavoro quotidiano e professionale dei suoi dipendenti. Su questi dati incidono anche pesanti riorganizzazioni operative (l’abolizione della job rotation nei CC, i ripetuti cambi organizzativi nella Rete tra suddivisione per dominio o “tecnico tuttofare iper-specializzato”, il ridimensionamento delle risorse nell’Enterprise commerciale,  l’ex “Diretta” commerciale, ecc) ma anche dolorose esternalizzazioni come quella del call center di Sesto S. Giovanni (girano voci che Wind perderà la causa) o i trasferimenti da Milano a Roma, ma anche la diaspora del ROC napoletano o la recente cessione del Wholesale Internazionale.In crescita
Questo 2009 vedrà, a mio avviso, un aumento del “lavoro internalizzato”, cioè meno outsourcing auspicando maggior lavoro e di qualità. Va dato merito a Wind di aver fatto, proprio in un periodo economicamente difficile, diverse assunzioni e stabilizzazioni, così come hanno fatto altre aziende (tipo Almaviva) però la precarietà è ancora troppo presente, nelle TLC ma nell’intera società italiana.
Permangono disomogeneità operative (ci sono gruppi con un numero insufficiente di lavoratori rispetto alle attività richieste) ed economiche; la crescita professionale ed economica in Wind non è uniforme, non segue effettivi percorsi meritocratici ed anche gli incentivi (Performance Management) non risolvono i problemi di basso salario; talvolta ci sono pressioni indebite ed antisindacali di qualche responsabile sui lavoratori.
Spesso l’abnegazione e la dedizione non sono ben valutate e ripagate, le opportunità di lavoro “interne” non sono note, esistono problemi burocratici ed operativi, strumenti di lavoro inadeguati o insufficienti, però, per ora, restiamo un’ottima azienda, soprattutto grazie a degli ottimi lavoratori.

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