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mercoledì, Marzo 20, 2024

Il punto sul CCNL TLC

Il 31 dicembre 2011 è scaduto il contratto nazionale TLC che oramai dura tre anni (sia la validità normativa che economica). Un ultimo incontro si è tenuto lo scorso 31 gennaio 2012 e provo a sintetizzarvene l’esito.

Diciamo che soprattutto sulla parte economica le posizioni sono distanti, col solito pianto delle aziende che hanno rapidamente dimenticato quando e quanto incassavano  a ritmo vertiginoso (fino a qualche mese fa), evidenziando difficoltà, paventando uscite dal CCNL (vedete Marchionne come destabilizza ed impoverisce anche fuori dal settore auto?) non comprendendo, le aziende, che qualità, professionalità, efficienza si trovano nelle aziende che rispettano il CCNL.

Beninteso che i dati forniti da ASSTEL erano vecchi, del 2010 con qualche dato parziale dei primi 9 mesi 2011 (e se questa è efficienza ed organizzazione, allora io sono Napoleone)

Per trasparenza linko il documento ASSTEL (l’associazione delle aziende TLC), dove LORO presentano lo scenario del settore relativamente agli ultimi anni trascorsi facendo anche una previsione futura; ASSTEL  evidenzia la diminuzione dei ricavi nel 2010,  la diminuzione degli addetti, un’ulteriore e significativa contrazione del mercato prevista nel 2011-2016, le lamentele per i costi legati all’asta sulla rete di quarta generazione, gli investimenti calati.

Il segretario nazionale SLC-CGIL E. Miceli ha chiesto ad ASSTEL di unirsi alle pressioni che i sindacati stanno facendo alla Pubblica Amministrazione ed alle Imprese per incrementare i servizi TLC, perché bisogna lavorare non solo per i clienti di fascia bassa, ma ampliando ai grandi clienti.

Quando si è trattato di incassare, prosegue Miceli, le aziende hanno incassato, ora vogliono solo le mani libere normativamente (precarietà nascosta dietro la flessibilità; nessuna clausola sociale specie contro le delocalizzazioni e le esternalizzazioni) e non riconoscerci economicamente quanto dovuto, quanto appropriato. Infatti Miceli ha però fatto presente che pochi anni fa il settore TLC cresceva del 12-13%, mentre i salari dei lavoratori non hanno avuto tale incremento, invitando ASSTEL ad effettuare le analisi in un più ampio arco temporale.

Perla SLC-CGIL le richieste presenti in piattaforma relativamente alle clausole sociali rivestono carattere di urgenza e di necessità e per quanto riguarda la richiesta d’incremento salariale, Miceli ha detto che non aggiungeva nulla in quanto nella piattaforma c’è stato un errore di stampa “ abbiamo chiesto poco”

Riporto un’estrema sintesi della nostra proposta di rinnovo del CCNL TLC.

La piattaforma ruota fondamentalmente intorno a 4 assi:

  1. una richiesta economica complessiva in linea con l’esigenza di tutelare potere di acquisto, ampliare le tutele previdenziali, incrementare le maggiorazioni connesse a strumenti di flessibilità contrattata (140 euro di richiesta di aumenti al 5° livello, aumento al 2% dei contributi a carico azienda per la previdenza integrativa, aumento delle maggiorazioni per lavoro supplementare e flessibilità tempestiva);
  2. l’introduzione nel CCNL delle clausole sociali, nell’ottica di contrastare concorrenza sleale e di tutelare la buona occupazione lungo l’intera filiera delle telecomunicazioni (call center, appalti telefonici, aziende informatiche), con un di più di attenzione ad arrestare il preoccupante fenomeno delle delocalizzazioni all’estero di attività con lavorazioni di dati sensibili del cliente;
  3. un intervento, in linea con il precedente rinnovo, sulle professionalità; intervento finalizzato ad accompagnare la stessa evoluzione tecnologica ed organizzativa delle aziende di TLC, sempre più diversificate nei servizi offerti alla clientela;
  4. una corretta manutenzione dei testi normativi alla luce dell’esperienza maturata in questi anni e alla luce delle novità legislative positive riguardanti certificati medici, apprendistato, ecc.”.

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