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mercoledì, Marzo 20, 2024

Rumors su rete Wind

Sarà la recente esternalizzazione Fastweb, ultima di tante ahinoi avvenute in questi anni, ma in Wind riprendono le voci a dir poco spettrali e tetre sul futuro della rete Wind.
Il settore è in autentico fermento vuoi per l’agognata agenda digitale, ma anche regole più certe, nonchè alla ricerca di costi da abbattere.

Diversi lavoratori chiedono informazioni circa l’esternalizzazione dei soli tecnici delle field a giugno, anzi a breve.
Sappiamo di queste voci ,non ne conosco la fonte, ma posso immaginarla e certamente non è sindacale e di queste voci ne teniamo conto.

Abbiamo allertato le strutture nazionali affinché ci aiutato a discriminarne la veridicità .

Domani 15-5-2012 abbiamo incontro sul piano industriale Wind direttamente presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE); molto probabile che il prossimo incontro di commissione sarà partecipato anche dalle segreterie nazionali al massimo livello.

Se nei prossimi confronti avremo il benchè minimo sospetto che queste voci possano trovare una conferma sospenderemo ogni attività e riattiveremo ogni azione di contrasto utile.

Sicuramente se l’azienda riattiverà  un qualsiasi studio, lo fará in modo diverso dall’ultima e con maggiore attenzione e circospezione,pertanto vi invitiamo ad aiutarci a raccogliere ogni elemento,ogni informazione che possa essere verificata e utilizzata tempestivamente .

Ora, mi preme evidenziare un aspetto alquanto delicato e pure controverso.

Il  confronto con l’azienda NON è terminato; per ora abbiamo ricevuto numeri, cifre, statistiche utili per capire il processo network. Ci sono 6 mesi che terminano il 27 luglio 2012. Perché tutto questo ?

Finora la commissione (RSU + HR) ha lavorato alacremente, c’è stata massima collaborazione e propositività  e tra poco dovrebbe iniziare il confronto “sul merito e nel merito”…. A chi giova tutto ciò ? Perché queste voci destabilizzanti ? Ricordiamoci che c’è il Ministero che funge da tramite, con  interessi economici non secondari.

Sappiamo tutti che il percorso tortuoso era ed è tortuoso, certamente complicato in uno scenario nazionale pessimo, ma dobbiamo restare compatti, vigili e non “prestare il fianco”.

[fonte Repubblica: I dati della relazione mostrano che è cresciuto il peso delle telecomunicazioni sul Pil (2,7%), con il mobile che, grazie al boom di smartphone e tablet, vale ormai ben più della telefonia fissa…..Secondo Calabrò le telecomunicazioni sono anche l’unico settore che in 15 anni, in controtendenza con l’aumento del 31% dell’indice generale dei prezzi, hanno visto una riduzione costante dei costi, pari complessivamente al 33%. Nel periodo 2005-2010, inoltre, i prezzi sono diminuiti del 15% e i tagli sulla terminazione mobile “hanno determinato un potenziale risparmio per i consumatori di circa 4,5 miliardi”. C’è, però, una nota dolente: il ritardo dell’Italia nel campo delle reti di nuova generazione, che secondo Calabrò “costa all’Italia tra l’1 e l’1,5% del Pil” e per questo “non è più rinviabile, neanche per la rete fissa”.]

 

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