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Si alla concorrenza, NO all’impoverimento del settore TLC

Nel regno unito (fuori dalle regole europee oramai) la fusione tra Vodafone ed Hutchison è cosa nota e fatta.

In Spagna (Comunità Europea) si sta valutando la fusione tra i due operatori Orange e Masmovil.
La Commissione europea farà lo stesso errore fatto in Italia dove abbiamo 5 operatori (c’è anche Fastweb) o consentirà un consolidamento necessario?
Si può fare concorrenza con “un operatore in meno”?


In altri ambiti italiani la concorrenza è una chimera, nelle TLC invece è pretesa, genera multe e soprattutto impoverisce le aziende ed i lavoratori.

La Commissione Europa dovrebbe esprimersi il 4 settembre 2023 per la fusione in Spagna.

Magari una diversa decisione potrebbe essere utile anche in Italia.

Elezioni Telemaco 2023 (Assemblea dei Delegati)

Con i dati a disposizione, sulle elezioni a  Telemaco è interessante notare che il lavoro di formazione e di supporto ha prodotto importanti risultati.

E’ evidente che gli iscritti, sollecitati, incuriositi, formati, seguiti hanno poi determinato un aumento dei votanti ma soprattutto hanno apprezzato l’impegno e l’organizzazione della SLC-CGIL.

A livello nazionale, la SLC-CGIL vince le elezioni col 37,2%  e ben 11 delegati su 30 … hanno votato circa il 33% degli aventi diritto.

In Wind Tre hanno votato 1109 iscritti su 2850 pari al 39% ma non si dispone, almeno per ora, del voto Wind Tre ripartito sulle diverse sedi/regioni

In Campania, la SLC-CGIL  è la seconda forza, ma è interessante notare che rispetto al 2017 (nel 2020 le tre sigle si presentarono un un’unica lista):

  • La SLC-CGIL incrementa i voti di ben +459 preferenze (uilcom +39; fistel +209)
  • La SLC-CGIL, in percentuale rispetto ai votanti, cresce del +12% (uilcom scende del 18% e la fistel cresce del 3,5%)
  • In Campania, ha votato circa il 49% degli aventi diritto

Il tutto in virtù di un’aumentata partecipazione al voto (circa +48% rispetto al 2017)

Ringraziamo gli iscritti alla SLC-CGIL per la loro adesione, la loro partecipazione ed in particolare quelli iscritti a Telemaco.

Noi continueremo il nostro impegno a rappresentarvi degnamente, con serietà, trasparenza, partecipazione e preparandoci sempre al massimo.

Altro che fringe benefit o bonus

Oramai, dal famoso Bonus Renzi, la recente politica italiana vive anzi fa vivere l’italica popolazione con piccole prebende.

Piccole elemosine, relativamente importanti perché comunque aiutano a sopravvivere ma che non ti consentono di strutturare, in meglio, la tua vita.

Senza pensare che bonus e fringe benefit hanno un impatto negativissimo sulla già scarna pensione che riceveremo eppure continuiamo a pagare fior di contributi, eppure lavoriamo per tantissimi anni per ottenerla.

Oramai c’è chi si specializza e fa consulenza per districarsi nelle decine di bonus e prebende nazionali ed anche locali.

Il popolo ha bisogno di lavoro e ben remunerato e soprattutto sa svolgere in sicurezza e con la certezza di regole.

Abbiamo bisogno di stipendi adeguati che ci consentano di vivere dignitosamente

Abbiamo bisogno di un welfare sanitario, sociale dove i servizi pubblici siano accessibili e soprattutto che siano di aiuto alla popolazione

Abbiamo bisogno di edilizia popolare

Insomma, cara politica italiana degli ultimi 30 anni, dimostraci che non possiamo fare a meno di te perché ancora ad oggi sei inesistente

Telemaco – Le prestazioni ad ottobre 2022

Proseguono le attività di formazione ed informazione su Telemaco, dunque scrivimi per organizzare una sessione formativa (disponibilità dal 21.11 al 25.11)

Ma veniamo all’andamento delle quote di Telemaco aggiornate ad ottobre 2022

Comparto PRUDENTE (circa 25-30% azioni)

Il valore di quota è € 22,2 dunque:

  • in risalita rispetto a settembre 2022 (+0,92%)
  • in perdita rispetto al 31.12.2021 (1 anno) cioè -10,17%

Premettendo la grave crisi legata alla pandemia (2020) ed alla guerra in Ucraina:

  • Un confronto con nov.2019 (3 anni fa)  evidenzia un -1,92%
  • Un confronto con nov.2017 (5 anni fa) evidenzia un +1,63%
  • Un confronto con dic.2004 (18 anni fa) evidenzia un +70,13%

Dunque con la crisi propria di questi ultimi 3 anni, i rendimenti sono in lieve flessione.

Comparto BILANCIATO (circa 50% azioni)

Il valore di quota è € 22,2 dunque:

  • in risalita rispetto a settembre 2022 pari al +1,56%
  • in perdita rispetto al 31.12.2021 pari al -10,31%

Premettendo la grave crisi legata alla pandemia (2020) ed alla guerra in Ucraina:

  • Un confronto con nov.2019 (3 anni fa)  evidenzia un +1,85%
  • Un confronto con nov.2017 (5 anni fa) evidenzia un +6,5%
  • Un confronto con dic.2004 (18 anni fa) evidenzia un +89,66%

Dunque nonostante la crisi proprio di questi ultimi 3 anni, i rendimenti riescono ad essere ancora positivi.

Esco al mattino per lavorare e poi …….

Probabilmente ci abituiamo alle cifre numeriche al punto tale da non vedere e sentire i drammi.

Si dirà che è comprensibilmente umano ma io non mi abituerò mai a pensare che esco al mattino per andare a lavorare e non mi ritiro più a casa, senza nemmeno aver potuto salutare i miei familiari.

Avviene per tantissimi motivi, per incuria, per mancato rispetto delle leggi, delle prescrizioni, magari per distrazione, per sfruttamento, per condizioni di lavoro inaccettabili, per ricatto o per chissà quale altro motivo che resta sempre e comunque INACCETTABILE

Nei primi otto mesi del 2022 gli infortuni mortali sul lavoro in Italia, secondo i dati diffusi in occasione dell’ultima Giornata della Sicurezza, sono stati 677. La media di fatto è ancora quella di tre vittime al giorno

L’anno scorso, molte morti sul lavoro (totale 772) erano dovute al Covid; escludendole abbiamo un terribile incremento del 32%.

Ricordiamo magari episodi eclatanti che fungono per attirare l’attenzione, ma la quotidianità è fatta di morti sul lavoro che sono invisibili, anzi a cui ci siamo abituati e non sentiamo più dolore e copartecipazione, se non responsabilità, per quanto avvenuto.

Sono cresciute anche le denunce di infortunio totali: sono state 484.561, +38,7% rispetto al 2021

Il sindacato ha l’obbligo ed il dovere di continuare a denunciare tutte le violazioni alla sicurezza, le condizioni di sfruttamento dei lavoratori.

Il sindacato ha l’obbligo ed il dovere di pretendere che le aziende ed anche i lavoratori rispettino le norme di sicurezza.

Possiamo farlo solo se iniziamo a vedere i numeri come un volto umano, a riconoscere in quel infortunio un volto amico seppur ignoto e sconosciuto.

Riduzione orario lavoro a parità di salario

E’ una battaglia NON IDEOLOGICA ma tremendamente PRATICA che i sindacati, in particolar modo la CGIL, stanno perseguendo ovvero ridurre l’orario di lavoro a parità di salario.

La razionalità di questa che reputo una battaglia di civiltà ma anche necessità è basata fondamentalmente sull’utilizzo delle nuove tecnologie, sulla digitalizzazione che inevitabilmente sta trasformando e trasformerà il nostro lavoro, comportando la scomparsa di tante professionalità (introducendone altre).

Pertanto, per non creare enormi problemi sociali, è opportuno procedere con la riqualificazione del personale e soprattutto trarre benefici della maggiore e migliore produttività che la digitalizzazione comporta e comporterà, prevedendo iniziative che comportino una migliore qualità della vita per il lavoratore, oltre ad eventualmente dare la possibilità a più lavoratori di far parte del ciclo produttivo.

Il nostro recente contratto TLC che si appresta alla scadenza di dicembre 2022, prevede già una norma che faciliterebbe la riduzione dell’orario di lavoro (*) e che è stata applicata, se ricordo bene, nel 2020 da Fastweb dove l’orario di lavoro è pari a 38 ore settimanali.

Sono queste le battaglie e le iniziative che il sindacato deve mettere in campo per  favorire la crescita e lo sviluppo industriale ed economico con i diritti, per favorire una modalità di lavoro che non sia sfruttamento ma crescita professionale e sociale.

Pensione di vecchiaia ed anticipata

In attesa che il Governo Meloni operi sulle pensioni pubbliche (ogni Governo ci mette mano, oramai) magari continuando il confronto in essere da mesi con i sindacati, condivido alcune informazioni sulla pensione.

Attualmente, la pensione di vecchiaia “è bloccata” fino al 2024; quella anticipata (basata sui contributi) è bloccata fino al 2026.

Per la pensione di vecchiaia 

  • 67 anni per uomini e donne, con almeno 20 anni di contributi;
  • 66 anni e 7 mesi di età per gli addetti alle mansioni gravose con 30 anni di contributi;
  • 71 anni per chi rientra interamente nel regime contributivo con 5 anni di contributi.

Per la pensione anticipata:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. 

Il tasso di sostituzione serve per valutare l’ adeguatezza della prestazione pensionistica rispetto al reddito, con parole più semplici non è altro che il rapporto tra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio percepito al fine di mantenere un tenore di vita adeguato

Il sistema previdenziale italiano si basa su questi due pilastri: uno pubblico e obbligatorio costituito dalle pensioni di base finanziate dai contributi dei lavoratori, custoditi dalle gestioni come l’INPS; l’altro privato e volontario che si basa sulla capitalizzazione dei propri contributi, affidati ad un fondo pensione privato, che li investe per incrementarne il valore e maturare a fine a carriera una rendita congrua

Dal sito Corriere.it
Dal sito Corriere.it
Fringe Benefit, Welfare da Pdr e Bollette Utenze Domestiche (Wind Tre)

Recentemente, è stato innalzato il massimale per poter spendere i soldi welfare (per chi li ha, cioè li ha convertiti dal premio di risultato) in buoni (carburante, amazon, zalando, ecc). Fino a 600 euro (e non più 258 euro), nel 2022 è possibile spendere nei citati buoni (praticamente fringe benefit).

Da molti mesi si era anche diffusa la notizia che sarebbe stato possibile spendere sempre questi soldi welfare in particolare quelli spendibili come buoni alias fringe benefit non solo per i citati buoni di acquisto ma anche per le bollette, le utenze domestiche.

Avevo sollecitato ed interrogato il gestore Day Welfare ma con esito negativo.

Il 4 novembre 2022, con la circolare 35/E si è data sostanza a questo intendimento

Purtroppo, chi di noi aveva convertito parzialmente o totalmente il Premio di Risultato PdR in welfare, laddove entro il 31 ottobre 2022 avesse avuto ancora dei soldi welfare, automaticamente sarebbero stati monetizzati nella busta paga di dicembre 2022.

Pertanto non è possibile utilizzare i soldi welfare per pagare le utenze; d’altra parte sarebbe stato importante sapere di questa novità di spesa ad aprile 2022, magari qualche lavoratore avrebbe potuto decidere diversamente.

Licenziamento discriminatorio se il conteggio delle assenze per disabilità del lavoratore fa superare comporto

Il Tribunale di Milano, ma precedentemente anche quello di Lecco, ha accolto la domanda di alcuni lavoratori licenziati per superamento del comporto ritenendo discriminatorio indirettamente tale licenziamento perché non conteggia diversamente le assenze del lavoratore disabile.

Infatti questo lavoratore è maggiormente esposto al rischio di assenze dal lavoro per malattia legata alla disabilità e quindi al rischio di licenziamento rispetto ad un lavoratore non disabile.

Fonte WikiLabour

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