Ricerca per:
Si alla concorrenza, NO all’impoverimento del settore TLC

Nel regno unito (fuori dalle regole europee oramai) la fusione tra Vodafone ed Hutchison è cosa nota e fatta.

In Spagna (Comunità Europea) si sta valutando la fusione tra i due operatori Orange e Masmovil.
La Commissione europea farà lo stesso errore fatto in Italia dove abbiamo 5 operatori (c’è anche Fastweb) o consentirà un consolidamento necessario?
Si può fare concorrenza con “un operatore in meno”?


In altri ambiti italiani la concorrenza è una chimera, nelle TLC invece è pretesa, genera multe e soprattutto impoverisce le aziende ed i lavoratori.

La Commissione Europa dovrebbe esprimersi il 4 settembre 2023 per la fusione in Spagna.

Magari una diversa decisione potrebbe essere utile anche in Italia.

Novità su assegno unico 2023

In merito all’assegno unico (sono a disposizione per informazioni e compilazione) sintetizzo alcune novità tratte da Altroconsumo

La prima novità del 2023 è che da gennaio l’obbligo di presentare la domanda all’Inps scatta solo per coloro che non lo hanno mai richiesto o che si trovano in una situazione famigliare o reddituale diversa da quella dichiarata con l’Isee presentato nel 2022 per ottenere l’assegno. per tutti gli altri, vale anche nel 2023 la domanda presentata nel 2022.

Per chi deve fare la domanda va fatto ISEE (siamo sempre a disposizione) per l’anno 2023 (e quindi va richiesto dal 1°gennaio 2023)

L’assegno viene corrisposto a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda all’Inps. 

A causa dell’inflazione che stiamo registrando quest’anno, l’adeguamento automatico dell’importo dovrebbe subire un aumento che va dal 6% all’8%

Probabile che il limite ISEE oltre il quale si prenderà l’importo minimo  sia slittato a 43mila euro (invece dei 40mila attuali)

L’assegno unico per i figli viene riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. I figli devono risultare fiscalmente a carico, anche se non sono conviventi.

L’assegno unico ingloba il vecchio assegno familiare ANF nonché le detrazioni per figlio/i a carico

Esco al mattino per lavorare e poi …….

Probabilmente ci abituiamo alle cifre numeriche al punto tale da non vedere e sentire i drammi.

Si dirà che è comprensibilmente umano ma io non mi abituerò mai a pensare che esco al mattino per andare a lavorare e non mi ritiro più a casa, senza nemmeno aver potuto salutare i miei familiari.

Avviene per tantissimi motivi, per incuria, per mancato rispetto delle leggi, delle prescrizioni, magari per distrazione, per sfruttamento, per condizioni di lavoro inaccettabili, per ricatto o per chissà quale altro motivo che resta sempre e comunque INACCETTABILE

Nei primi otto mesi del 2022 gli infortuni mortali sul lavoro in Italia, secondo i dati diffusi in occasione dell’ultima Giornata della Sicurezza, sono stati 677. La media di fatto è ancora quella di tre vittime al giorno

L’anno scorso, molte morti sul lavoro (totale 772) erano dovute al Covid; escludendole abbiamo un terribile incremento del 32%.

Ricordiamo magari episodi eclatanti che fungono per attirare l’attenzione, ma la quotidianità è fatta di morti sul lavoro che sono invisibili, anzi a cui ci siamo abituati e non sentiamo più dolore e copartecipazione, se non responsabilità, per quanto avvenuto.

Sono cresciute anche le denunce di infortunio totali: sono state 484.561, +38,7% rispetto al 2021

Il sindacato ha l’obbligo ed il dovere di continuare a denunciare tutte le violazioni alla sicurezza, le condizioni di sfruttamento dei lavoratori.

Il sindacato ha l’obbligo ed il dovere di pretendere che le aziende ed anche i lavoratori rispettino le norme di sicurezza.

Possiamo farlo solo se iniziamo a vedere i numeri come un volto umano, a riconoscere in quel infortunio un volto amico seppur ignoto e sconosciuto.

Riduzione orario lavoro a parità di salario

E’ una battaglia NON IDEOLOGICA ma tremendamente PRATICA che i sindacati, in particolar modo la CGIL, stanno perseguendo ovvero ridurre l’orario di lavoro a parità di salario.

La razionalità di questa che reputo una battaglia di civiltà ma anche necessità è basata fondamentalmente sull’utilizzo delle nuove tecnologie, sulla digitalizzazione che inevitabilmente sta trasformando e trasformerà il nostro lavoro, comportando la scomparsa di tante professionalità (introducendone altre).

Pertanto, per non creare enormi problemi sociali, è opportuno procedere con la riqualificazione del personale e soprattutto trarre benefici della maggiore e migliore produttività che la digitalizzazione comporta e comporterà, prevedendo iniziative che comportino una migliore qualità della vita per il lavoratore, oltre ad eventualmente dare la possibilità a più lavoratori di far parte del ciclo produttivo.

Il nostro recente contratto TLC che si appresta alla scadenza di dicembre 2022, prevede già una norma che faciliterebbe la riduzione dell’orario di lavoro (*) e che è stata applicata, se ricordo bene, nel 2020 da Fastweb dove l’orario di lavoro è pari a 38 ore settimanali.

Sono queste le battaglie e le iniziative che il sindacato deve mettere in campo per  favorire la crescita e lo sviluppo industriale ed economico con i diritti, per favorire una modalità di lavoro che non sia sfruttamento ma crescita professionale e sociale.

Pensione di vecchiaia ed anticipata

In attesa che il Governo Meloni operi sulle pensioni pubbliche (ogni Governo ci mette mano, oramai) magari continuando il confronto in essere da mesi con i sindacati, condivido alcune informazioni sulla pensione.

Attualmente, la pensione di vecchiaia “è bloccata” fino al 2024; quella anticipata (basata sui contributi) è bloccata fino al 2026.

Per la pensione di vecchiaia 

  • 67 anni per uomini e donne, con almeno 20 anni di contributi;
  • 66 anni e 7 mesi di età per gli addetti alle mansioni gravose con 30 anni di contributi;
  • 71 anni per chi rientra interamente nel regime contributivo con 5 anni di contributi.

Per la pensione anticipata:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. 

Il tasso di sostituzione serve per valutare l’ adeguatezza della prestazione pensionistica rispetto al reddito, con parole più semplici non è altro che il rapporto tra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio percepito al fine di mantenere un tenore di vita adeguato

Il sistema previdenziale italiano si basa su questi due pilastri: uno pubblico e obbligatorio costituito dalle pensioni di base finanziate dai contributi dei lavoratori, custoditi dalle gestioni come l’INPS; l’altro privato e volontario che si basa sulla capitalizzazione dei propri contributi, affidati ad un fondo pensione privato, che li investe per incrementarne il valore e maturare a fine a carriera una rendita congrua

Dal sito Corriere.it
Dal sito Corriere.it
Mancata erogazione indennità 200 euro BONUS ENERGIA a Luglio 2022

Con il messaggio numero 3805 l’Inps ha chiarito che per i lavoratori che avevano il diritto ma non hanno ricevuto indennità (che sia per ritardata o omessa richiesta, o altro) hanno la possibilità di recuperarla.
L’Inps ha chiarito che i datori di lavoro hanno la possibilità di erogare l’indennità tramite il flusso regolarizzativo del mese di luglio2022, da effettuarsi entro il 30 dicembre 2022.

Naturalmente bisogna sempre possedere il requisito, come ben ricorderete, di aver ricevuto almeno una volta nei primi 6 mesi del 2022 dello sconto dello 0,8% sui contributi inps (praticamente reddito mensile previdenziale inferiore a 2692 euro)

Come unire i contributi pensionistici versati in fondi pensionistici diversi

Fino al luglio 2010, se avevi contributi pensionistici “sparsi” tra INPS e fondi privati (tipo fondo telefonici  oppure elettrici) potevi portarli in INPS gratuitamente, ricevendo un’unica pensione.

Qualche politicante (Tremonti, nel 2010) decise di rendere la ricongiunzione a pagamento.

Sommariamente impariamo 3 diverse modalità per unire i contributi e potercene andare in pensione: Ricongiunzione – Totalizzazione – Cumulo

Informazioni tratte da www.pensioneoggi.it

Ricongiunzione

Caratteristica della ricongiunzione è che i periodi ricongiunti sono utilizzati come se fossero sempre stati versati nel fondo in cui sono stati unificati e danno quindi diritto a pensione in base ai requisiti previsti dal fondo stesso. Ciò a differenza di quanto avviene con il cumulo dei periodi assicurativi e della totalizzazione nazionale, ove i contributi restano presso le gestioni in cui si è contribuito.

Si tratta però di uno strumento che comporta talvolta degli oneri economici a carico del richiedente variabili a seconda della sua retribuzione, dell’età anagrafica, dell’anzianità contributiva complessiva e dell’importo del contributo che si intende trasferire da una gestione all’altra.

Sino al 30 luglio 2010 le istanze di ricongiunzione dai fondi alternativi verso il FPLD (art. 1 della legge 29/1979) sono risultate gratuite mentre le altre prevedevano il versamento di un onere a carico dell’assicurato; a partire dalle domande di ricongiunzione presentate dal 31 luglio 2010 in poi il decreto legge 78/2010 convertito dalla legge 122/2010 ha stabilito la regola dell’onerosità della ricongiunzione. 

L’onere in ogni caso può essere rateizzato dall’interessato.

Approfondimenti su Pensioni, ecco come funziona la ricongiunzione dei contributi [Guida] (pensionioggi.it)

Totalizzazione

La totalizzazione consente di cumulare, gratuitamente, periodi assicurativi non coincidenti sparsi in piu’ gestioni previdenziali al fine di perfezionare un diritto alla pensione.

L’operazione è dunque gratuita e comporta che ogni gestione paghi la sua quota di pensione, liquidata secondo il sistema contributivo, a meno che vengano raggiunti i requisiti minimi previsti dal singolo Ente di appartenenza. In questo caso è fatto salvo il sistema di calcolo dello stesso

La domanda di pensione in totalizzazione va presentata al raggiungimento dei requisiti prescritti dalla normativa presso la Cassa nella quale si è ancora iscritti.

La totalizzazione, ha il vantaggio di interessare praticamente tutte le casse, comprese quelle dei liberi professionisti e permette, inoltre, di sommare i contributi della gestione separata Inps che altrimenti non può essere ricongiunta

Cumulo

Chi ha versato contribuzione per periodi non coincidenti in due o più gestioni previdenziali e che non ha già una pensione, può di cumulare i periodi in questione al fine del conseguimento di un’unica pensione.

L’operazione è gratuita e comporta che ciascun Ente coinvolto, ciascuno per la propria quota, determini il trattamento secondo le proprie regole di calcolo. La liquidazione è a carico delle singole gestioni in merito al proprio pro quota, mentre il pagamento viene effettuato dall’INPS.

Dunque a differenza della ricongiunzione il cumulo non opera alcun trasferimento della contribuzione da una gestione previdenziale all’altra e, a differenza di quanto accade normalmente con la totalizzazione nazionale, il cumulo non prevede il passaggio al sistema contributivo. 

Ecco i 35 bonus da richiedere entro la fine dell’anno by collettiva.it
Foto:  pixabay, pexels.com

L’elenco degli incentivi messi a disposizione dal governo per aiutare i cittadini, sempre più alle prese con inflazione e caro energia

Alcuni tornano ogni anno come il bonus edilizia, altri sono alla loro prima apparizione, come il bonus psicologo. Sta di fatto che i numerosi incentivi previsti per l’anno in corso potrebbero disorientare molti cittadini, non permettendo loro di riuscire a godere di tutti gli aiuti a disposizione. I bonus da richiedere nel 2022 sono in tutto 35. Ecco l’elenco completo degli incentivi messi a disposizione dal Governo:

  • Bonus affitto giovani: per i cittadini tra 20 e 31 anni (da compiere) che vanno a vivere da soli, con un appartamento (o parte di esso) in affitto come abitazione principale, diversa da quella dei genitori. L’agevolazione è del 20% delle spese annue sostenute, fino a 2.000 euro
     
  • Bonus animali domestici: il massimale richiedibile per quest’anno è passato da 500 a 550 euro e consiste in una detrazione IRPEF al 19%. Perciò il bonus fiscale finale sarà di un massimo di 80 euro e potrà essere richiesto solo una volta
     
  • Bonus ascensori: offre l’opportunità di beneficiare di un risparmio fino al 75% per installazione di ascensori e montacarichi mirati all’eliminazione di ostacoli per disabili o per chi ha problemi di mobilità. Il bonus si potrà richiedere fino a dicembre di quest’anno
     
  • Bonus assunzioni giovani: scaduto il 30 giugno scorso, si trattava di un incentivo per i datori di lavoro che avessero assunto under-36
     
  • Bonus auto: Il decreto prevede 3 mila euro per l’acquisto di un’auto della fascia 0-20 g/km di CO2, a cui si aggiungeranno 2 mila euro in caso di rottamazione. Per le vetture fra 21 e 60 g/km, l’incentivo sarà di 2 mila euro più altri 2 mila in presenza di rottamazione. Terminati i fondi per la terza fascia, con emissioni tra 61-135 g/km, nella quale l’incentivo di 2 mila euro veniva erogato solo con la rottamazione di una automobile inferiore a Euro 5, di proprietà da almeno 12 mesi all’intestatario della nuova vettura acquistata (o a un familiare convivente)
     
  • Bonus bancomat: scaduta a giugno l’agevolazione fino a un massimo di 480 euro per professionisti e commercianti: un credito d’imposta per l’acquisto, l’affitto e l’uso del Pos
     
  • Bonus benzina: riduzione delle accise sui carburanti pari a 25 centesimi al litro (più 5 centesimi di Iva) e introduzione di buoni carburante fino a 200 euro. Per ottenere il bonus, erogato una sola volta e per un valore massimo di 200€, non è prevista la presentazione di alcuna domanda. Questa forma di welfare aziendale non è imposta dal governo: i buoni carburante inclusi nel bonus sono offerti ai dipendenti direttamente dalle imprese private in maniera volontaria
     
  • Bonus caldaia: per la sostituzione di un impianto per il riscaldamento della casa. Agevolazione pari al 110% se si sostituisce la caldaia e si fa un intervento trainante di ristrutturazione, al 65% se si cambia l’impianto con uno di classe A o di maggiore efficienza e al 50% per una caldaia di classe A senza valvole
     
  • Bonus condizionatori: l’agevolazione rientra nel bonus mobili ed elettrodomestici e anche nel bonus ristrutturazioni e prevede uno sgravio fiscale dal 50 al 65%.
     
  • Bonus cultura: 500 euro per gli studenti di 18 anni (nati nel 2003) attraverso la registrazione sulla piattaforma 18App
     
  • Bonus docenti: disponibile da settembre 2022, si tratta di un incentivo da 500 euro messo a disposizione degli insegnanti per l’acquisto di libri, riviste, corsi, biglietti per cinema e teatri, musei ed eventi
     
  • Bonus donne disoccupate: uno sgravio fino a 6 mila euro per i datori di lavoro che assumono lavoratrici disoccupate da almeno un anno. L’incentivo va da 12 mesi (per contratti a tempo determinato) a 18 mesi (per quelli a tempo indeterminato)
  • Bonus 200 euro: l’incentivo verrà erogato una tantum a una platea di 28 milioni di persone, lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati con redditi fino a 35mila euro, ma anche ai percettori del reddito di cittadinanza, stagionali e lavoratori autonomi
     
  • Bonus elettrodomestici: è pensato per tutti coloro che ristrutturano casa. Per poterne usufruire occorre che gli acquisti siano stati fatti entro il 31 dicembre 2024 e che gli interventi di ristrutturazione edilizia siano stati realizzati a partire dal 1°gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni. L’incentivo non è altro che una detrazione Irpef del 50% della spesa totale: quest’anno quindi il suo valore massimo sarà di 5mila euro, mentre nel 2023 e nel 2024 scenderà a 2.500 euro
     
  • Bonus facciate: per la riqualificazione delle case, corrisponde al 60% delle spese per i lavori
     
  • Bonus figli e famiglia: chi ha figli fino a 21 anni può richiedere l’assegno unico e l’importo dipende dall’Isee familiare, dal numero dei figli e dalla condizione lavorativa dei genitori
     
  • Bonus idrico: tale incentivo si può richiedere una sola volta, per un solo immobile ed è relativo alle spese sostenute dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 per gli interventi di miglioramento idrico, e avrà un limite di 1000 euro per ciascun soggetto che ne beneficerà
     
  • Bonus infissi: si tratta di una detrazione fiscale del 50% fino a un massimo di 60mila euro. Si può godere dell’incentivo come diminuzione delle tasse o come sconto in fattura da parte dell’impresa che svolge l’intervento
     
  • Bonus Internet: fino a 2.500 per abbonamenti a internet veloce, richiedibile entro il 15 dicembre 2022
     
  • Bonus matrimonio: un contributo a fondo perduto rivolto alle imprese del settore wedding, dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie e Horeca (hotellerie, restaurant e catering). A beneficiarne sono le aziende che nel 2020 hanno subito una riduzione di fatturato del 30% rispetto al 2019 a causa delle restrizioni dovute alla pandemia
     
  • Bonus mobili: una detrazione Irpef del 50% per mobili di case in ristrutturazione, con tetto massimo della spesa a 10mila euro
     
  • Bonus nido: contributo garantito ai  genitori di figli nati, adottati o affidati fino a tre anni d’età (compiuti nel periodo tra gennaio e agosto 2022) per le spese di frequenza dell’asilo nido oppure per spese di baby sitter presso la propria abitazione, in caso di bambini  che non possono frequentare l’asilo perché affetti da gravi patologie  e che compiono tre anni entro il 31 dicembre 2022
     
  • Bonus patente: contributo del 50% (fino a mille euro), riconosciuto fino al 30 giugno 2022 e destinato ai giovani fino a 35 anni, ai percettori di RdC o di reddito di disoccupazione che vogliono prendere la patente
     
  • Bonus prima casa Under 36: per i giovani che hanno acquistato una prima casa entro il 30 giugno 2022. Si tratta di un credito d’imposta per un importo pari all’Iva versata
  • Bonus psicologo: fino a 600 euro, si potranno pagare 12 sedute essendo in media 50 euro il costo di una seduta di psicoterapia presso uno specialista privato. Per accedere al sostegno i soggetti dovranno avere un Isee annuo inferiore ai 50mila euro. Si prevede quindi che il finanziamento riuscirà a soddisfare una platea di 16.000 persone. Ne abbiamo parlato qui
     
  • Bonus ristrutturazione: pari al 75%, la detrazione è destinata a interventi che non rientrano nel superbonus. 110%
     
  • Bonus scooter elettrici: aiuto del 40% fino a 4 mila euro con rottamazione, va chiesta alla concessionaria sul sito ecobonus.mise.gov.it
     
  • Bonus sociale: sconto applicato sulle bollette di luce e gas per nuclei familiari con Isee basso. Si riceve in automatico
     
  • Bonus Sud: sgravio del 30% dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno. Richiedibile fino al 30 giugno 2022
     
  • Bonus tende da sole: detrazione del 50% fino a 60 mila euro. Vale anche per le zanzariere. Leggi qui
     
  • Bonus trasporto pubblico: fino a 60 euro per studenti e lavoratori con reddito inferiore ai 35mila euro nel 2021 che utilizzano i mezzi pubblici
     
  • Bonus Tv: per l’acquisto di tv o decoder, applicato dal fornitore sul prezzo d’acquisto
     
  • Bonus verde: pari al 36% delle spese per la gestione del verde, utilizzabile entro il 2024. Limite di spesa di 5mila euro
     
  • Sismabonus: per l’acquisto di immobili in zone di rischio sismico, tetto di spesa di 96mila euro
     
  • Superbonus 110%: l’ecobonus 110% si riceve sotto forma di credito d’imposta detraibile in quattro anni. In alternativa, si ottiene tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito. Entrambe le soluzioni consentono di realizzare i lavori praticamente a costo zero

Articolo pubblicato su https://www.collettiva.it/copertine/italia/2022/08/03/news/35_bonus_2022_affitto_giovani_animali_domestici_ascensori_assunzioni_auto_bancomat_benzina_caldaia_condizionatori_psicologo_-2273529

Non copiarlo, non è il caso .... condividilo

it_ITItalian