Riduzione orario lavoro a parità di salario
E’ una battaglia NON IDEOLOGICA ma tremendamente PRATICA che i sindacati, in particolar modo la CGIL, stanno perseguendo ovvero ridurre l’orario di lavoro a parità di salario.
La razionalità di questa che reputo una battaglia di civiltà ma anche necessità è basata fondamentalmente sull’utilizzo delle nuove tecnologie, sulla digitalizzazione che inevitabilmente sta trasformando e trasformerà il nostro lavoro, comportando la scomparsa di tante professionalità (introducendone altre).
Pertanto, per non creare enormi problemi sociali, è opportuno procedere con la riqualificazione del personale e soprattutto trarre benefici della maggiore e migliore produttività che la digitalizzazione comporta e comporterà, prevedendo iniziative che comportino una migliore qualità della vita per il lavoratore, oltre ad eventualmente dare la possibilità a più lavoratori di far parte del ciclo produttivo.
Il nostro recente contratto TLC che si appresta alla scadenza di dicembre 2022, prevede già una norma che faciliterebbe la riduzione dell’orario di lavoro (*) e che è stata applicata, se ricordo bene, nel 2020 da Fastweb dove l’orario di lavoro è pari a 38 ore settimanali.
Sono queste le battaglie e le iniziative che il sindacato deve mettere in campo per favorire la crescita e lo sviluppo industriale ed economico con i diritti, per favorire una modalità di lavoro che non sia sfruttamento ma crescita professionale e sociale.