La pensione non è una elemosina
Due FORTI riforme sono avvenute nel “mondo pensioni”: la legge Dini (1995) e la riforma Monti-Fornero (2011).
Allungata l’età per andare in pensione (67 anni oppure quasi 43 anni di contributi) nonché diminuito l’importo pensionistico (col metodo contributivo).
Realizzate misure per mitigarle ma tutte a titolo temporaneo (ad esempio quota 100 e 102).
Esiste un impatto anche sul turnover generazionale ovvero minori possibilità all’interno del mercato del lavoro ma anche difficoltà, per chi ha un’età più adulta, di potersi ricollocare in caso di licenziamento o di cambiamenti organizzativi aziendali.
In tal senso, il rinnovato Fondo Competenze ma anche il prepensionamento “esteso” sono risposte utili sebbene vi siano ancora difficoltà.
Oltre il 6,4% dei lavoratori attuali ha tra i 61 e 66 anni di età e quasi il 40% di questi lavoratori/trici è nel variegato Settore Pubblico
Di contro, circa 374mila lavoratori (1,6% degli occupati) ha i requisiti per andare in pensione ma continua a lavorare.
Alcune proposte e valutazioni
- E’ necessario lavorare per una riforma che sia flessibile ma che non pesi oltremodo sui lavoratori, anche semplicemente valutando le vecchie Quota 100 e Quota 102 con maggiore flessibilità sia sull’età minima che su quella contributiva.
- Dare sostegno alla pensione complementare, con maggiori sgravi fiscali e tutele, dando priorità soprattutto all’adesione ed alla contribuzione da parte dei giovani
- I sindacati propongo 62 anni di età per andare in pensione oppure 41 anni di contributi a prescindere dall’età
- Estendere i contratti di espansione (ora, solo per aziende con più di 50 dipendenti )
- Dare valore al lavoro delle donne a casa, alla nascita di figli, all’assistenza di disabili
- Proroga Opzione Donna
- Incentivare lavoro NON intermittente, NON frammentato, NON discontinuo
- Creare pensione contributiva di garanzia per chi non matura i requisiti minimi pensionistici
- Separazione spesa previdenziale da quella assistenzialistica
Il 28 aprile 2022 CGIL-CISL-UIL hanno presentato una piattaforma unitaria per la riforma delle pensioni che è ancora in discussione col Governo
Fonti informative tratte da uno studio di “Fondazione Studi Consulenti del Lavoro”.
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