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Compendio su legge 104

Riporto l’ottimo lavoro di sintesi effettuato da Raffaele Puzio, resp. ufficio handicap della SLC-CGIL di Napoli inerente informazioni e note sulla legge 104/92

Condizione principale per usufruire dei permessi è che la persona con disabilità sia in possesso della certificazione di “handicap in situazione di gravità”.

CHI HA DIRITTO AI PERMESSI

Tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, pubblici e privati, regolarmente residenti in Italia, con un rapporto di lavoro dipendente, anche a tempo determinato. Anche i cittadini extracomunitari regolari possono accedere ai permessi della legge 104/92.

CHI NE E’ ESCLUSO

Non possono chiedere i benefici della legge 104/92 i lavoratori domestici, quelli a domicilio e i lavoratori agricoli giornalieri.

FERIE E MENSILITA’ AGGIUNTIVE

A seguito della norma antidiscriminatoria europea recepita con dlgs n.216/2003, l’INPS  e l’INPDAP hanno precisato che “eventuali decurtazioni di ferie e 13° mensilità dei permessi retribuiti, ex art. 33 della legge 104/92, risultano inammissibili se non addirittura potrebbero configurare specifiche discriminazioni”.

I PERMESSI DURANTELA CASSAINTEGRAZIONE

Il lavoratore cassaintegrato può accedere ai permessi della legge 104/92 per assistere un familiare disabile solo quando è sottoposto ad una CIG con orario ridotto. In questo caso è necessario riproporzionare il numero di giorni di permesso mensili con lo stesso criterio utilizzato per il part time verticale.

Il lavoratore in Cassa Integrazione a 0 (zero) ore non ha diritto ai permessi della legge 104/92 poiché non è impegnato in alcuna attività lavorativa.

COPPIE DI FATTO

Anche le coppie di fatto con figli disabili possono accedere ai benefici previsti dalla legge 104/92, poiché la norma non parla di coniugi regolarmente sposati, ma di genitori. In virtù di questa precisazione la coppia di fatto può anche non convivere.

FRAZIONAMENTO PERMESSI

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Fastweb: ceduta rete e call center

Il settore TLC non ha pace ed oramai le aziende, per far fronte alle difficoltà economiche ma anche per non rinunciare ai propri soldini scaricano sui dipendenti, sui lavoratori il peso di tali difficoltà.

Qui l’Accordo Fastweb con i sindacati ma di seguito anche un articolo pubblicato su Il sole 24 Ore, “il giornale dei padroni”.

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-05-14/fastweb-cede-rami-azienda-121009.shtml?uuid=AbesmOcF

Fastweb cede due rami d’azienda e 700 dipendenti a Huawei e Visiant

Fastweb ha concluso l’accordo con i sindacati per la cessione di due rami di azienda a Huawei Technologies e Visiant Next. La notizia, anticipata dall’agenzia Radiocor-Il Sole 24 Ore, viene confermata dall’azienda. Riguarda circa 700 lavoratori su un totale di 3.400 dipendenti. La trattativa è stata lunga e «difficile», dicono i sindacati,  che già oggi incontreranno i lavoratori in assemblea per chiudere la riserva entro venerdì.

Nel dettaglio, il ramo destinato al colosso cinese Huawei, con circa 100 lavoratori, è «Field network & creations & operations» e «Network integration». E’ coinvolto personale di Bari, Bologna, Catania, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Sesto Fiorentino, Torino. Al gruppo italiano Visiant è destinato invece il ramo d’azienda Customer Care & Customer Base management, con circa 600 dipendenti a Bologna, Catania, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino.

Tra le condizioni per i lavoratori, spiega Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel Cisl, c’è la garanzia che la commessa durerà 7 anni in un caso e 5 nell’altro. E’ inoltre stato concordato che in caso di recessione anticipata dell’appalto, cessione dell’attività o fallimento delle società che assorbono i rami d’azienda, i dipendenti debbano essere reintegrati in Fastweb.

I dipendenti, inoltre, manterranno lo stesso trattamento economico, le ferie e avranno la garanzia di lavorare entro 15 chilometri dalla sede di Fastweb. Prima che il contratto finisca, Visiant Next, che ha una delle due commesse, verrà inglobata da Visiant Contact, garantendo ai lavoratori la maggiore sicurezza legata alla diversificazione su più clienti. I passaggi, e dunque l’accordo definitivo, dovranno avvenire entro il primo luglio di quest’anno.

Il pareggio che è sconfitta

Non mi riferisco ad un risultato calcistico del mio amato Napoli 🙂 ma ad un provvedimento politico che creerà certamente ulteriori difficoltà a noi cittadini.
E sia ben chiaro di non cedere alla semplice equazione Pareggio di bilancio = conti in liena = nessun problema.

Con una modifica votata dai 2/3 del Senato (quindi non è necessario il referendum confermativo) è stato modificato l’art.81 della Costituzione che introdurrà il cosiddetto pareggio di bilancio, cioè l’obbligo per lo Stato di pareggiare costi e ricavi.

Una norma importante, ma che nasconde un terribile effetto: la consegna definitiva del nostro paese nelle mani delle oligarchie bancarie e finanziarie, perché con il pareggio di bilancio lo Stato non sarà più in grado di controllare e indirizzare l’economia nazionale attraverso le politiche anticicliche. Lo stato sociale, il welfare sarà destinato alla scomparsa. Anche l’autonomia di regioni e comuni (art.119 Cost.) sono stati modificati
La nostra politica economica sarà gestita dalla BCE e dalle oligarchie dei poteri finanziari mondiali che controllano i flussi di credito agli Stati tramite l’acquisto di titoli del debito pubblico Sia Gran Bretagna, sia Repubblica Ceca non hanno aderito al trattato, mentre il nostro paese ha abbassato i pantaloni, praticamente suicidandosi.
Aggiungere restrizioni, quale un tetto rigido della spesa pubblica, non farebbe che peggiorare le cose”; soprattutto “avrebbe effetti perversi in  caso di recessione. Nei momenti di difficoltà diminuisce il gettito  fiscale e aumentano alcune spese tra cui i sussidi di disoccupazione.  Questi ammortizzatori sociali fanno aumentare il deficit, ma limitano la contrazione del reddito disponibile e del potere di acquisto.
“I grossi tagli di spesa e/o gli incrementi della pressione fiscale per raggiungere il pareggio danneggerebbero una ripresa già debole”. Il discorso vale anche in fase di crescita: il tetto alla spesa derivante dai vincoli di bilancio, infatti, fungerebbe da freno rendendoli incostituzionali “se non controbilanciati da riduzioni della spesa di pari importo”. In caso di emergenze, poi, il tetto potrebbe obbligare lo Stato a tagliare altri capitoli di spesa.

Pausa pranzo durante l’allattamento

Si chiarisce a tutte le lavoratrici che le ore di permesso per allattamento, ai sensi dell’art. 39 D. Lgs n. 151/2001, sono da considerarsi presenza a tutti gli effetti sia di durata lavorativa che di retribuzione.
Si evidenzia, inoltre, che su tale quesito è stata richiesta già nel 2010 una risposta al MINISTERO del LAVORO da parte di una categoria nazionale della Cgil, con la quale si chiariva, ulteriormente, che le ore complessive della giornata di lavoro, diano diritto alla relativa pausa pranzo, se prevista, indipendentemente dal fatto che essa cada all’interno o alla fine della giornata di lavoro.
Tale disposizione è rafforzata dall’art 43 del dlgs 151/01 dove si evince che per i riposi e i permessi descritti dall’art 39 al 42 è dovuta un’indennità pari all’intero ammontare della retribuzione relativa ai riposi e permessi medesimi; tale indennità è a carico dell’ente assicuratore (es INPS, ….) ed è anticipata dal datore di lavoro che la porta a conguaglio nei modi d’uso.

Pertanto se nel turno di lavoro è prevista pausa pranzo, la stessa deve essere goduta dai lavoratori/lavoratrici che fruiscono dei permessi per allattamento, stesso dicasi di buoni mensa spettanti .
Vi invitiamo a dare massima diffusione della comunicazione e a controllare se simili anomalie esistono anche nelle Vs aziende, verificando la corretta applicazione della norma di legge e di contratto intervenendo laddove ci fossero erronee interpretazioni.

Napoli 3 aprile 2012                                                                                             Segreteria Slc Cgil Campania

Wind Retail – comunicato sindacale

Le RSA (Rappresentanti Sindacali Aziendali) SLC-CGIL Campania di Wind Retail ed il coordinamento delle RSU Wind SLC-CGIL Campania, in continuazione col lavoro sindacale finora svolto, a fronte del silenzio dell’azienda che si protrae da mesi in merito alle tante segnalazioni provenienti dai lavoratori finora disattese, intendono proclamare nel più breve tempo assemblee in ogni posto di lavoro.

L’atteggiamento propositivo, costruttivo e responsabile del sindacato purtroppo non ha trovato pari atteggiamento da parte dell’azienda.

Riferendosi anche al comunicato della SLC-CGIL nazionale del 6 dicembre 2011 nonché a quello unitario del 21 novembre 2011, le lavoratrici ed i lavoratori di Wind Retail da mesi sono costretti a lavorare in condizioni non sempre rispettose dei contratti nonostante le segnalazioni e le pressioni sindacali.

L’organico numericamente inadeguato ed insufficiente è sopperito con spirito di sacrifico ed abnegazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, ma ciò non può prevaricare sull’incolumità degli stessi, ovvero lavorare da soli per molte ore, impendendo loro di allontanarsi dal luogo di lavoro anche per esigenze fisiologiche personali. Ciò comporta anche cambi di turnazione comunicati la sera prima per il mattino successivo (talvolta anche quando i lavoratori sono a casa, fuori turno).
Abbiamo stigmatizzato e condannato l’atteggiamento aziendale in merito agli spostamenti tra sedi diverse dei lavoratori, spesso obbligando gli stessi, senza il giusto preavviso (dov’è il jolly?) ed abusando della norma “dei 50 km”.
Anche sulla pratica di imporre il giorno di ferie in caso di chiusura festiva del centro commerciale è fuori dal nostro contratto nazionale TLC, al pari del mancato riconoscimento delle indennità per i festivi.

Restiamo ancora in attesa dei dati relativi al Premio di Risultato nonché alla stesura di un Contratto di Secondo Livello.
Siamo preoccupati dell’installazione in alcuni centri di ripetitori di segnale wireless che, seguendo il principio di precauzione, richiedono sicurezze ambientali in merito, senza dimenticare che riteniamo non adeguato al profilo professionale, tra l’altro in assenza anche di specifica formazione, la pratica di far svolgere le pulizie ai lavoratori, utilizzando anche prodotti chimici potenzialmente pericolosi.

Perseverano atteggiamenti “da mero comando” da parte dei responsabili che certamente non alimentano un clima adeguato ad un moderno ed efficiente luogo di lavoro.

Per molti mesi, il confronto serrato, propositivo e continuo tra l’azienda ed il sindacato ha portato a migliorie ed efficientamento, ma l’atteggiamento di chiusura aziendale porterà a momenti di tensione che non sono utili alle controparti.

Pertanto si auspica che l’azienda fissi una serie di incontri territoriali al fine di attivare il processo relazionale tra la Wind Retail s.r.l. e la SLC-CGIL Campania.

Napoli, 05-03-2012                                         Coordinamento RSU SLC-CGIL Wind e RSA Wind Retail

Record personale alla maratona di Carpi 9-10-2011

3h 05m 21s

Devo affermare, con molta soddisfazione e senza alcuna presunzione, che è andata davvero molto bene….. la maratona è una competizione, una gara bellissima, intensa, di sofferenza, di abnegazione dove oltre alla preparazione fisica è necessaria quella emotiva e psicologica.

Mi sono preparato, in maniera più intensa, dal mese di luglio dove tra luglio, agosto, settembre ho macinato ben 1491 km (proprio così) e soprattutto imparato a soffrire.

Umberto, Enzo ed io alla maratona di Napoli 2011

Ringraziare il mio fratello Enzo Capuozzo, il mentore, il trascinatore, l’allenatore, insomma è grazie a lui che ho ottenuto determinati risultati così come Umberto Gravagnone (che ha 61 anni ha realizzato il sogno di essere 1° di categoria AM60 davanti ai suoi familiari in 3h 07 10s), Mario Beatoino (splendido con 3h 09m 27s), Antonio Fioretti (3h 58m), senza dimenticare Sandro Evangelista e tutti gli altri amici coi quali corro, è un piacere e non solo doveroso.

Peccato che per ben 2 volte mi sono dovuto fermare per problemi “intestinali” 🙂 che mi hanno fatto perdere tempo ed energie utili, ma resto soddisfattissimo.

Il piazzamento finale, basato sul tempo ufficiale e non su quello effettivo/reale, è uno splendido 125°  su 941 che sono giunti al traguardo.

Questa è la mia ottava maratona (2 senza pettorale perchè accompagnavo 2 amici) dal novembre 2009 … quel lontano Firenze 2009 con 3:28:41 …. con umiltà e soddisfazione, ne abbiamo fatti di km 🙂

Per la classifica di categoria AM40 un lusinghiero 35° posto insomma non mi resta che dedicare questa gara alla mia nipotina Angelina, nata proprio qualche giorno prima della gara, lì a Carpi … che cresca sana, intelligente e curiosa.

Nota su riunione del Coordinamento RSU SLC Wind

Roma, 11 Aprile 2011

COMUNICATO SINDACALE

Nota agli iscritti e ai lavoratori sulla riunione del Coordinamento RSU SLC Wind

Il giorno 07 Aprile, a Roma, si sono incontrate la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL, le Segreterie territoriali ed il Coordinamento Nazionale delle RSU SLC di Wind. Come è abitudine della CGIL sintetizziamo i principali punti emersi e ne diamo comunicazione agli iscritti e ai lavoratori al fine di valorizzare la pratica partecipativa che da sempre ci caratterizza.
L’appuntamento aveva l’obiettivo di fare un’analisi sulle diverse vertenze aperte con l’azienda e di predisporre un piano di iniziative e proposte per migliorare la condizione delle lavoratrici e lavoratori di Wind, sviluppando al massimo la partecipazione delle RSU di SLC-CGIL anche in vista del prossimo rinnovo contrattuale e dell’imminente sciopero generale CGIL, proclamato per il 6 maggio.
Sciopero generale che, per il settore delle TLC, sarà di 8 ore e su cui tutti saranno chiamati alla massima mobilitazione per ottenere una riforma fiscale che aumenti il salario reale di lavoratori e pensionati e contro le politiche del Governo. Il Governo sul mercato del lavoro e sui diritti pensionistici (si veda per tutte lo slittamento delle finestre e la riforma della ricongiunzione onerosa per i dipendenti ex fondo telefonici) sta infatti colpendo diritti e tutele conquistati nel passato dalle lotte dei lavoratori.
La delegazione Rsu ha posto una serie di elementi di riflessione sul ruolo del Coordinamento rispetto ad un maggiore impegno anche al fine di perseguire un maggiore coinvolgimento della base dei lavoratori.
La Segreteria Nazionale e il Coordinamento di SLC-CGIL giudicano infatti negativamente i tentativi sistematici dell’azienda di scavalcare le RSU puntando ad una sostituzione della contrattazione collettiva, tramite policy sempre più invasive. Si inviterà per tanto l’azienda ad un maggior rapporto con le RSU, rispettandone funzione e ruolo.
Così come l’azienda deve dare seguito reale ai lavori delle commissioni paritetiche: mentre alcune funzionano (come quella sul controllo a distanza) altre non sono mai state realmente valorizzate; come quella sull’inquadramento e la formazione e come quella per le pari opportunità.
Al riguardo si chiede all’azienda una immediata convocazione delle stesse, verificandone il mandato e analizzando gli obiettivi raggiunti o meno.

Contratti di settore ed Aziendale
In vista del rinnovo del contratto di secondo livello, che molto probabilmente avverrà in concomitanza con quello di settore, si conviene di mettere in atto un percorso di analisi dei punti aperti e non attuati nello scorso rinnovo di secondo livello Wind, con l’obiettivo di predisporre, attraverso un gruppo di lavoro allargato, una bozza da sottoporre a Fistel e Uilcom prima della discussione della piattaforma definitiva.

Piano Industriale WIND
E’ ormai necessario e non più rinviabile, anche alla luce della modifica dell’assetto societario Wind a favore di Vimpelcom, una verifica delle strategie industriali del gruppo in funzione degli obiettivi di investimento della nuova proprietà sugli asset strategici (Rete, IT ,Custmer.).
L’ appuntamento con l’azienda è fissato in linea di massima per il 29/04/11.
In quella sede come SLC-CGIL chiederemo tutte le garanzie industriali e occupazionali rispetto agli asset strategici dell’azienda: a partire dalla manutenzione e sviluppo della rete fino alla valorizzazione dei customer interni.

Vertenze aperte:
Sulla questione mensa l’adozione unilaterale del ticket in alcuni territori ha di fatto rappresentato una forzatura, anche perché all’inizio la posizione aziendale sul mantenimento o meno delle mense non è stata chiara: come SLC-CGIL chiediamo ufficialmente all’azienda di convocare un incontro al fine di definire con un accordo che le mense attualmente impattate (Milano, Ivrea, Roma) rimarranno aperte e che il valore del ticket deve garantire sempre un pasto completo.
Sulla Policy auto la commissione paritetica non è riuscita a trovare una posizione condivisa al suo interno: la posizione SLC-CGIL è nettamente contraria all’imposizione della franchigia, attraverso lo strumento della policy come principio, in quanto l’onere del rischio di impresa rimane in capo all’Azienda, mentre l’onere del corretto uso dello strumento di lavoro, come già stabilito dalla legge , è in capo al prestatore d’opera.
Trattandosi di una policy, l’unica strada per avversarla è quella legale che potrà essere messa in atto solo all’accertamento dell’avvenuta violazione del diritto con il palesamento del danno. L’azienda deve quindi sapere che in caso di danno materiale al singolo lavoratore, le RSU e le strutture territoriali di SLC-CGIL saranno a disposizione per la tutela in tutte le sedi. Ulteriori dettagli saranno comunicati dai membri di commissione.

Cessione di Libero, ITNET, WIS
Per effetto del cambio societario per il portale LIBERO è stata avviata la procedura di legge per la cessione al gruppo Orascom. Il giorno 12 Aprile le Segreterie Nazionali unitamente alle RSU interessate si incontreranno con l’Azienda al fine di contrattare i termini della cessione, secondo punti e paletti già definiti con le RSU dei siti interessati. A seguire saranno effettuate le Assemblee di mandato con i lavoratori interessati per valutare il percorso negoziale e l’eventuale sottoscrizione o meno di un’intesa.

Fondo Sanitario
I membri del direttivo tecnico del fondo hanno informato il Coordinamento nazionale delle RSU SLC-CGIL dell’imminente avvio di una fase sperimentale dell’adozione di centri multifunzione convenzionati nei centri principali (Roma ,Milano,Napoli,Ivrea,Palermo).
La sperimentazione avrà una durata di due anni , sarà su base volontaria del lavoratore e interesserà solo le prestazioni odontoiatriche (con esclusione di alcune prestazioni complesse per cui rimarrà il rapporto diretto con il proprio medico di fiducia). Le convenzioni saranno decise dopo un bando aperto a diversi soggetti, in piena trasparenza. Ed in ogni caso all’interno dei nuovi servizi del Fondo, come SLC-CGIL, siamo impegnati a migliorare i massimali per la maternità e affinché il Fondo si faccia carico dei familiari disoccupati.
In merito alle convenzioni il lavoratore che aderirà alla sperimentazione non avrà più i limiti di spesa imposti nell’attuale regime e potrà effettuare le prestazioni senza anticipare l’esborso. Tuttavia sarà cura del comitato tecnico valutare eventuali richieste di roll back.
Perplessità sono state avanzate dal coordinamento RSU circa la scelta di una struttura convenzionata in relazione al rapporto fiduciario con il proprio dentista oltre alla convenienza di tale modalità per i lavoratori non residenti nel comune dove ubicato il centro convenzionato, anche se evidenti sono i passi avanti compiuti in sede di confronto rispetto alla proposta iniziale dell’azienda.
I membri del comitato daranno gli opportuni avanzamenti dei dati della sperimentazione e delle modalità di adesione.

La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL e il Coordinamento Nazionale

Inps sui permessi lavorativi lex 104/92:specifiche su sospensioni, controlli e revoche

Scritto da SLC Telecc Napoli

INPS sui permessi lavorativi: sospensioni, controlli e revoche

Nelle prossime settimane molti lavoratori che fruiscono dei permessi lavorativi riceveranno una comunicazione dall’INPS che richiede chiarimenti rispetto al beneficio di cui godono che nel frattempo viene sospeso. Bisognerà rispondere entro il 31 marzo.

Questo riguarda gli assicurati INPS (gran parte dei dipendenti del settore privato), ma analoghe iniziative di controllo inizieranno anche nel comparto pubblico ad opera delle relative amministrazioni.

Si tratta del primo effetto delle nuove disposizioni introdotte dall’articolo 24 della Legge 183 del 4 novembre scorso. INPS, da parte sua, nel dare comunicazione delle innovazioni introdotte in materia di permessi lavorativi, aveva anticipato nella Circolare 155 del 3 dicembre scorso, l’emanazione di successive indicazioni operative.

Queste nuove disposizioni giungono ora con il Messaggio 1740 (25 gennaio 2011) in cui l’Istituto affronta in particolare i casi che, vista la nuova disciplina, potrebbero non aver più diritto ai permessi lavorativi.

Per comprendere meglio l’azione dell’INPS, vale la pena di ricordare quelle che sono le novità rilevanti introdotte dalla Legge 183/2010, che ha modificato l’articolo 33 della Legge 104/1992. Limitandoci a quelle oggetto del nuovo Messaggio INPS, ricordiamo che:

  1. i permessi possono essere fruiti, oltre che dal coniuge o dai genitori, dai parenti o affini fino al secondo grado;
  2. eccezionalmente i permessi possono essere fruiti dai parenti o affini di terzo grado nel caso in cui uno dei genitori o il coniuge della persona siano deceduti o mancati, oppure abbiano più di 65 anni di età, oppure siano essi stessi affetti da patologie invalidanti;
  3. ad esclusione dei genitori, che possono fruire alternativamente dei permessi lavorativi, negli altri casi un solo lavoratore può accedere all’agevolazione (non è ammessa l’alternatività nemmeno in mesi diversi).

I controlli

I singoli controlli dell’INPS potranno concludersi con la conferma dei permessi (nel caso in cui ricorrano le eccezioni previste dal Legislatore) oppure con la revoca degli stessi.

Questi primi controlli non riguardano i lavoratori con handicap grave che fruiscano in proprio dei permessi e, in via generale, i genitori di persone con disabilità grave

Il controllo riguarda invece, sicuramente:

  1. tutti i casi in cui il grado di parentela o affinità non sia stato indicato nelle domande già accettate;
  2. tutti i casi in cui la parentela o affinità sia di terzo grado;
  3. tutti i casi in cui i permessi siano fruiti, pur alternativamente, da parenti o affini che non siano i genitori.

La prima fattispecie è tutt’altro che infrequente, cosicché potrà accadere che i permessi vengano sospesi in attesa di chiarimenti anche a parenti ed affini di secondo grado (es. assistenza al fratello, al nonno, al suocero ecc), che hanno comunque diritto all’agevolazione.

Vediamo ora quali sono le richieste di chiarimenti ai diversi lavoratori.

Parenti e affini di terzo grado

I lavoratori che hanno fruiscono dei permessi lavorativi per l’assistenza ad un parente o affine di terzo grado (es. zio, bisnonno, nipote in quanto figlio di un fratello ecc.) o per i quali non si hanno dati rispetto al grado di parentela/affinità ricevono (assieme al loro datore di lavoro) una comunicazione dall’INPS in cui:

  • si comunica la sospensione del pagamento (diretto o a conguaglio) dei permessi lavorativi a partire dall’entrata in vigore della Legge 183/2011, cioè dal 24 novembre 2010; (se l’INPS non assicura il pagamento, il datore di lavoro non concede i permessi)
  • si richiede al lavoratore di inviare – entro il 31 marzo 2011 – una dichiarazione di responsabilità in cui indica con esattezza il grado di parentela;
  • si richiede di dichiarare se il coniuge o un genitore della persona da assistere è deceduto o mancante; se si dichiara che il coniuge della persona da assistere è separato o divorziato è necessario allegare copia del provvedimento da cui risulti lo stato giuridico di separazione o di divorzio; se si dichiara che la persona assistere è in stato di abbandono bisogna allegare copia della documentazione dell’autorità giudiziaria o di altra pubblica autorità da cui risulti lo stato giuridico di abbandono.
  • si richiede di dichiarare, nel caso il coniuge e/o entrambi i genitori siano presenti, se abbiamo più di 65 anni di età.
  • si richiede di dichiarare, nel caso il coniuge e/o entrambi i genitori siano presenti, ed abbiamo meno di 65 anni di età, se siano affetti essi stessi da patologie invalidanti. Le patologie da prendere a riferimento sono quelle indicate dall’articolo 2, comma 1, lettera d), numeri 1, 2 e 3 del Decreto Interministeriale n. 278 del 21 luglio 2000. E cioè:
    • le patologie acute o croniche che determinano permanente riduzione o perdita dell’autonomia personale, ivi incluse le affezioni croniche di natura congenita, reumatica, neoplastica, infettiva, dismetabolica, post-traumatica, neurologica, neuromuscolare, psichiatrica, derivanti da dipendenze, a carattere evolutivo o soggette a riacutizzazioni periodiche;
    • le patologie acute o croniche che richiedono assistenza continuativa o frequenti monitoraggi clinici, ematochimici e strumentali;
    • le patologie acute o croniche che richiedono la partecipazione attiva del familiare nel trattamento sanitario.
  • In tale caso deve essere allegata, in busta chiusa indirizzata al Centro Medico Legale dell’INPS territorialmente competente, idonea documentazione del medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato o del medico di medicina generale (il cosiddetto medico di famiglia) o della struttura sanitaria nel caso di ricovero o intervento chirurgico.

Se ricorre anche una sola di queste tre condizioni (età superiore ai 65 anni, abbandono, patologia invalidante del genitore o coniuge), la concessione dei permessi viene confermata e la fruizione degli stessi può riprendere.

In caso contrario, il pagamento dei permessi da parte di INPS viene definitamente revocato. Lo stesso effetto è prodotto dal mancato invio della documentazione richiesta. Dopodichè INPS procede al recupero dei relativi pagamenti già effettuati, dal 24 novembre 2010 alla data di comunicazione. Per comprendere questo passaggio è bene sapere che i “costo” dei giorni di permesso è attualmente coperto dall’INPS direttamente al lavoratore in casi particolari, più spesso a conguaglio con l’Azienda. “Conguaglio” significa che i costi dei permessi vengono conteggiati nel “dare-avere” con l’Azienda. Nell’“avere” ci sono, ad esempio, tutti i contributi previdenziali che l’Azienda deve versare; nel “dare” ci sono, appunto, i costi relativi alla retribuzione dei permessi lavorativi ex Legge 104/1992.

Più lavoratori che assistono la stessa persona con disabilità

Come già detto l’ipotesi riguarda quei casi in cui i permessi siano stati richiesti – per l’assistenza alla stessa persona – da più lavoratori che ne usufruiscono alternativamente (nello stesso mese o in mesi diversi). Questa dell’alternatività è una opportunità che – ora – il Legislatore ammette solo per i genitori.

Questi lavoratori – e temiamo che siano parecchi – riceveranno una comunicazione in cui:

  • si comunica la sospensione del pagamento (diretto o a conguaglio) dei permessi lavorativi a partire dall’entrata in vigore della Legge 183/2011, cioè dal 24 novembre 2010;
  • si richiede l’indicazione di un unico lavoratore quale titolare dei benefici ex Legge 104/1992; tale indicazione deve essere effettuata dalla persona con disabilità che beneficia dell’assistenza; Se la persona in situazione di disabilità grave è soggetta a tutela, a curatela o ad amministrazione di sostegno la dichiarazione deve essere resa e sottoscritta dal tutore o dall’interessato con l’assistenza del curatore o dall’amministratore di sostegno. In tali casi è necessario allegare copia del decreto di nomina del tutore, curatore o amministratore di sostegno, se non risultino già in possesso dell’INPS. Se la persona in situazione di disabilità grave è minorenne la dichiarazione deve essere resa da chi ne esercita la potestà genitoriale.

Una volta ricevuta la dichiarazione, la concessione dei permessi viene confermata (non se ne conoscono i tempi) e la fruizione degli stessi può riprendere.

In caso contrario, il pagamento dei permessi da parte di INPS viene definitamente revocato. Lo stesso effetto è prodotto dal mancato invio della documentazione richiesta. E anche in questi casi INPS procede al recupero dei relativi pagamenti già effettuati o interviene sui conguagli all’azienda, dal 24 novembre 2010 alla data di comunicazione.

Le successive azioni dell’Azienda sul lavoratore, non sono di interesse di INPS, ma è ovviamente da supporre che ciascuna azienda tenterà di recuperare ciò che l’Istituto si è “ripreso”, agendo sulla retribuzione o sulle ferie.

Come si può intuire i disagi per i lavoratori non sono di poco conto: se rientrano fra gli aventi diritto anche in base alle nuove indicazioni, ben che vada rimarranno senza la possibilità di fruire dei permessi per qualche mese. Se non ne hanno diritto in forza delle nuove disposizioni, si troveranno a “pagare” retroattivamente.

Novità sui permessi 104
Napoli, 2 febbraio 2011
All.1 (Prot. n. 15)

PERMESSI EX LEGGE 104/92:
per le persone che assistono portatori di handicap in situazione di gravità in arrivo SOSPENSIONI del diritto alla fruizione dei permessi

L’INPS ha diramato una nuova procedura che riguarderà:

– I parenti o affini entro il 3° grado di persone con disabilità
– Più lavoratori che assistono la stessa persona disabile
– I lavoratori che hanno presentato domande dalle quali risulta non specificato o generico il grado di parentela

Con la nuova procedura, l’INPS effettuerà un primo controllo sulle domande di permessi 104 e, successivamente, invierà una richiesta di informazioni:

– Al lavoratore richiedente i permessi
– Al datore di lavoro e al patronato (se la domanda è stata patrocinata)

Contestualmente alla richiesta di informazioni, la “pratica” dei permessi legge 104 sarà SOSPESA a partire dalla data del 24 novembre 2010 “in attesa di documenti”:

ciò significa che il lavoratore NON può fruire
dei permessi legge 104 per un tempo non indicato dall’INPS

Il lavoratore dovrà produrre immediatamente e comunque entro e non oltre il 31 marzo 2011 la documentazione richiesta dall’INPS: se non lo farà l’INPS comunicherà all’Azienda la cessazione del provvedimento di autorizzazione al conguaglio.

SI INVITANO TUTTI I LAVORATORI INTERESSATI A CONTATTARE LA PROPRIA CATEGORIA CGIL PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Povera opposizione

non è possibile ascoltare, in merito al recente rigetto da parte del presidente della Repubblica Napolitano del federalismo (bocciato nella cameralina), l’opposizione a riguardo, inneggiando allo stesso Presidente.

Premesso che ho tanto di quella disistima per Berluscao meravigliao per tutto ciò che NON HA FATTO in Italia, dalla mancata riduzione delle tasse, alla riduzione dei costi della politica (tipo le  Province….anzi ora aumenta il numero dei sottosegretari), al mancato taglio del costo del lavoro, all’innalzamento dell’età pensionabile, alle mancate liberalizzazioni, alla legge Bossi-Fini che serve solo a quattro magnaccia a farsi i soldi su gente disperata.

Però non dimentico quando Napolitano ha firmato altri provvedimenti ma soprattutto un’opposizione non può sperare nel Presidente della Repubblica per affermare che propria esistenza.

Non un progetto coerente e credibile !!!!!!     Il popolo ha bisogna di idee da seguire, di progetti, di una visione comune. Berlusconi non la riesce più a dare, ma l’opposizione ?

Svegliati ITALIA

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