Proseguono le attività di formazione ed informazione su Telemaco, dunque scrivimi per organizzare una sessione formativa (disponibilità dal 21.11 al 25.11)
Ma veniamo all’andamento delle quote di Telemaco aggiornate ad ottobre 2022
Comparto PRUDENTE (circa 25-30% azioni)
Il valore di quota è € 22,2 dunque:
in risalita rispetto a settembre 2022 (+0,92%)
in perdita rispetto al 31.12.2021 (1 anno) cioè -10,17%
Premettendo la grave crisi legata alla pandemia (2020) ed alla guerra in Ucraina:
Un confronto con nov.2019 (3 anni fa) evidenzia un -1,92%
Un confronto con nov.2017 (5 anni fa) evidenzia un +1,63%
Un confronto con dic.2004 (18 anni fa) evidenzia un +70,13%
Dunque con la crisi propria di questi ultimi 3 anni, i rendimenti sono in lieve flessione.
Comparto BILANCIATO (circa 50% azioni)
Il valore di quota è € 22,2 dunque:
in risalita rispetto a settembre 2022 pari al +1,56%
in perdita rispetto al 31.12.2021 pari al -10,31%
Premettendo la grave crisi legata alla pandemia (2020) ed alla guerra in Ucraina:
Un confronto con nov.2019 (3 anni fa) evidenzia un +1,85%
Un confronto con nov.2017 (5 anni fa) evidenzia un +6,5%
Un confronto con dic.2004 (18 anni fa) evidenzia un +89,66%
Dunque nonostante la crisi proprio di questi ultimi 3 anni, i rendimenti riescono ad essere ancora positivi.
In attesa che il Governo Meloni operi sulle pensioni pubbliche (ogni Governo ci mette mano, oramai) magari continuando il confronto in essere da mesi con i sindacati, condivido alcune informazioni sulla pensione.
Attualmente, la pensione di vecchiaia “è bloccata” fino al 2024; quella anticipata (basata sui contributi) è bloccata fino al 2026.
Per la pensione di vecchiaia
67 anni per uomini e donne, con almeno 20 anni di contributi;
66 anni e 7 mesi di età per gli addetti alle mansioni gravose con 30 anni di contributi;
71 anni per chi rientra interamente nel regime contributivo con 5 anni di contributi.
Per la pensione anticipata:
42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Il tasso di sostituzione serve per valutare l’ adeguatezza della prestazione pensionistica rispetto al reddito, con parole più semplici non è altro che il rapporto tra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio percepito al fine di mantenere un tenore di vita adeguato
Il sistema previdenziale italiano si basa su questi due pilastri: uno pubblico e obbligatorio costituito dalle pensioni di base finanziate dai contributi dei lavoratori, custoditi dalle gestioni come l’INPS; l’altro privato e volontario che si basa sulla capitalizzazione dei propri contributi, affidati ad un fondo pensione privato, che li investe per incrementarne il valore e maturare a fine a carriera una rendita congrua
Fino al luglio 2010, se avevi contributi pensionistici “sparsi” tra INPS e fondi privati (tipo fondo telefonici oppure elettrici) potevi portarli in INPS gratuitamente, ricevendo un’unica pensione.
Qualche politicante (Tremonti, nel 2010) decise di rendere la ricongiunzione a pagamento.
Sommariamente impariamo 3 diverse modalità per unire i contributi e potercene andare in pensione: Ricongiunzione – Totalizzazione – Cumulo
Informazioni tratte da www.pensioneoggi.it
Ricongiunzione
Caratteristica della ricongiunzione è che i periodi ricongiunti sono utilizzati come se fossero sempre stati versati nel fondo in cui sono stati unificati e danno quindi diritto a pensione in base ai requisiti previsti dal fondo stesso. Ciò a differenza di quanto avviene con il cumulo dei periodi assicurativi e della totalizzazione nazionale, ove i contributi restano presso le gestioni in cui si è contribuito.
Si tratta però di uno strumento che comporta talvolta degli oneri economici a carico del richiedente variabili a seconda della sua retribuzione, dell’età anagrafica, dell’anzianità contributiva complessiva e dell’importo del contributo che si intende trasferire da una gestione all’altra.
Sino al 30luglio 2010 le istanze di ricongiunzione dai fondi alternativi verso il FPLD (art. 1 della legge 29/1979) sono risultate gratuite mentre le altre prevedevano il versamento di un onere a carico dell’assicurato; a partire dalle domande di ricongiunzione presentate dal 31 luglio 2010 in poi il decreto legge 78/2010 convertito dalla legge 122/2010 ha stabilito la regola dell’onerosità della ricongiunzione.
L’onere in ogni caso può essere rateizzato dall’interessato.
La totalizzazione consente di cumulare, gratuitamente, periodi assicurativi non coincidenti sparsi in piu’ gestioni previdenziali al fine di perfezionare un diritto alla pensione.
L’operazione è dunque gratuita e comporta che ogni gestione paghi la sua quota di pensione, liquidata secondo il sistema contributivo, a meno che vengano raggiunti i requisiti minimi previsti dal singolo Ente di appartenenza. In questo caso è fatto salvo il sistema di calcolo dello stesso
La domanda di pensione in totalizzazione va presentata al raggiungimento dei requisiti prescritti dalla normativa presso la Cassa nella quale si è ancora iscritti.
La totalizzazione, ha il vantaggio di interessare praticamente tutte le casse, comprese quelle dei liberi professionisti e permette, inoltre, di sommare i contributi della gestione separata Inps che altrimenti non può essere ricongiunta
Cumulo
Chi ha versato contribuzione per periodi non coincidenti in due o più gestioni previdenziali e che non ha già una pensione, può di cumulare i periodi in questione al fine del conseguimento di un’unica pensione.
L’operazione è gratuita e comporta che ciascun Ente coinvolto, ciascuno per la propria quota, determini il trattamento secondo le proprie regole di calcolo. La liquidazione è a carico delle singole gestioni in merito al proprio pro quota, mentre il pagamento viene effettuato dall’INPS.
Dunque a differenza della ricongiunzione il cumulo non opera alcun trasferimento della contribuzione da una gestione previdenziale all’altra e, a differenza di quanto accade normalmente con la totalizzazione nazionale, il cumulo non prevede il passaggio al sistema contributivo.
Le prestazioni del fondo complementare delle TLC (Telemaco) aggiornate a settembre 2022 sono ancora negative.
Tutti i fondi pensione ma anche gli investimenti bancari soffrono della forte instabilità dei mercati che inevitabilmente si riflettono sui rendimenti.
Certo, acquistare oggi quote ad un valore più basso in una auspicata crescita dell’economia, unitamente ad investimenti a lungo termine, può rappresentare una modalità di investimento interessante ma con i propri soldi bisogna sempre essere attenti.
Gli importi della pensione pubblica potrebbero essere insufficienti per proseguire un tenore di vita adeguato ed hai la responsabilità di pensarci e di agire.
Spero di aver fornito una sintetica ma sufficiente panoramica su Telemaco, fondo pensione complementare del settore TLC.
A parte le nozioni su come funziona Telemaco (pro e contro), la domanda in oggetto mi è posta frequentemente da diversi amici e colleghi.
Io posso riportare il mio punto di vista e condividere con voi alcune riflessioni, che poi ognuno valuterà opportunamente:
Il TFR “in azienda” ha una tassazione NON inferiore al 23% mentre tutto il montante di Telemaco viene tassato al 15% (-8% che su 50mila euro significa 4000 euro sull’unghia 😊)
Probabilmente il mio montante, quando andrò in pensione non mi consentirà di avere una pensione e comunque potrei richiederli tutti (dipende dal valore del montante).
La regola aurea è che all’atto della richiesta di pensione , posso richiedere il 100% in rendita oppure il 50% in contanti ed il 50% in rendita pensionistica
Poiché i mercati, quest’anno sono un po capricciosi, avere 15-20 anni a disposizione, significa poter ammortizzare eventuali “perdite” con anni economicamente più favorevoli.
Guardo i dati negli ultimi 10 anni (2012-2022) ci sono stati due momenti di caduta (Covid a marzo 2020 e guerra Ucraina nel 2022) ma il rendimento è comunque nettamente favorevole e soprattutto superiore al TFR rivalutato in azienda
Guardo i dati negli ultimi 18 anni (2004-2022) e c’è stata quasi la duplicazione del valore di quota del 2004 nonostante la crisi che si registrò nel 2008 (subprime … scrivo a memoria)
Dopo 15 anni di Telemaco la tassazione del 15% (più bassa di quella normale 23%) decresce dello 0,3% per ogni anno di iscrizione a Telemaco
20 anni di iscrizione a Telemaco significa pagare il 13,5% di tasse (sia sui soldi in contante che prenderò all’atto della pensione o sull’importo pensionistico che riceverò ovvero la rendita)
Comunque se verso soldi volontariamente a Telemaco, riceverò dei soldi da parte dell’azienda (dal 2023, pari a 1,4% del mio stipendio) …….. che in altri modi non potrei ricevere
Sui miei soldi versati e su quelli dell’azienda, non ci pago le tasse (mensilmente)
Ci vuole tempo per far crescere un montante decente, a piccole somme, in tanti anni altrimenti poi bisogna versare grandi somme in un periodo più breve
Insomma, qualche vantaggio ci sta ma spetta ad ognuno di noi valutare con attenzione e competenza anche perché molte simulazioni di pensione che gli amici e colleghi mi mostrano, riportano un tasso di sostituzione tra il 62% ed il 73%.
Dunque, qualunque sia la risposta, pensate a come poter incrementare la vostra pensione
Bilanciato giugno-2004 valore quota pari a 11,448€
La rivista “Il Sole 24 Ore” pone 10 domande semplici, dirette per farci rendere conto del nostro grado di preparazione sulle pensioni ma che forniscono anche risposte informative.
Sono a tua completa disposizione per fare con te le simulazioni ai link che di seguito ti riporto 😊 ma è’ necessaria un po’ di volontà da parte tua, nel volerlo fare.
Un piacere per me aiutarti ma anche un dovere come RSU, come lavoratore-sindacalista.
Se vuoi conoscere una stima della tua pensione complementare (partendo dalla tua retribuzione attuale lorda quindi non tiene conto del pregresso)
Se vuoi conoscere che tipo di rendita scegliere (simulazione che parte dalla cifra accantonata in Telemaco)
Se vuoi conoscere una stima dell’importo pensionistico INPS nonché complementare (il calcolo pensionistico INPS non ha di base le informazioni sui reali contributi versati all’INPS, ma si possono inserire manualmente previa estrazione contributiva dal sito INPS)
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 88/2022, ha esteso l’accesso alla pensione di reversibilità anche ai nipoti maggiorenni orfani e inabili al lavoro.
Pertanto si estende la platea di coloro che possono accedere a questo istituto pensionistico che è rivolto ai superstiti di un pensionato/a deceduto.
La pensione di reversibilità o meglio ai superstiti può essere richiesta da:
dal coniuge o dall’unito civilmente;
dal coniuge separato;
dal coniuge divorziato, ma solo se è presente un assegno di mantenimento, se non si è risposato e se la data di sottoscrizione dell’assicurazione è precedente al divorzio. Se il deceduto si è risposato dopo il divorzio, sarà il tribunale a stabilire come dividere l’assegno tra il nuovo coniuge e il precedente;
dai figli minorenni alla data del decesso;
dai figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso, indipendentemente dall’età;
dai figli maggiorenni studenti, a carico del deceduto, che non svolgono attività lavorativa e frequentano la scuola o un corso di formazione professionale, entro il 21° anno di età;
dai figli maggiorenni studenti, a carico del deceduto, che non lavorano e che frequentano l’università, nei limiti della durata legale del corso di studi e non oltre il 26° anno di età;
dai genitori del deceduto, in assenza di coniuge e figli o nel caso in cui questi ultimi non ne abbiano diritto;
dai fratelli celibi e le sorelle nubili dell’assicurato o pensionato che, al momento della morte di quest’ultimo, siano inabili al lavoro, non siano titolari di pensione, siano a carico del lavoratore deceduto, in assenza di genitori, coniuge e figli aventi diritto.
Sto organizzando sessione formativa per il 14 settembre 2022 dalle 09:00 alle 10:00 per i colleghi e le colleghe Wind Tre su Telemaco, in particolare per coloro che non sono iscritti.
Utilizzeremo Teams e la registrazione al webinair avviene tramite il presente modulo per un massimo di 15 persone (laddove ci fossero più adesioni, riprogrammiamo a brevissimo tempo)
Ti ricordo che abbiamo creato anche un gruppo Teams denominato Telemaco che si compone anche di diversi canali con l’auspicio di renderlo sempre più organizzato e strutturato. Il gruppo è riservato ai soli dipendenti Wind Tre.
Clicca qui per aderire al Team dedicato a Telemaco e di conseguenza ai canali che ti interessano.
Gli argomenti di questa sessione saranno:
Perchè iscriversi a Telemaco
Finalità
Metodo Contributivo
Età pensionabile
Vantaggi e Svantaggi di Telemaco
Fiscali e dunque Economici
Consuetudine
Anticipo Telemaco (Ristrutturazione/Acquisto Casa; Motivi di salute; Senza Motivo)
Premorienza
Rendita
Posso prendere tutti i soldi in contanti oppure solo una parte?
Le diverse tipologie di rendita
Naturalmente organizzeremo anche altre sessioni formative per coloro che sono iscritti a Telemaco oltre a ripetere questa sessione per gli interessati.
Segnalo che al Sole 24 Ore hanno deciso di rinnovare, potenziare ed arricchire il Pensiometro, realizzato in collaborazione con Epheso, società specializzata nel settore, e Mefop che si occupa dello sviluppo dei fondi pensione. Uno strumento utile al fine di elaborare una stima dell’ammontare della propria pensione pubblica.
Un’arma potente di conoscenza e consapevolezza, da utilizzare periodicamente ricalcolando più volte i risultati, provando a inserire dati differenti, in base agli scenari di carriera, ai profili di rischio, alle differenti percentuali di contribuzione. Per avere sotto controllo quella parte del proprio destino previdenziale controllabile.