Su Repubblica si può leggere l’intervista a Cannavaro che teme che l’Oscar a Gomorra aumenti “le negatività” verso l’Italia.
“Caro Fabio, sarai anche un ottimo calciatore, ma umanamente e socialmente SEI un coglione. Il film, così come il libro, raccontano una parte della nostra quotidianità napoletana ed italiana ….. è di questo che dovresti preoccuparti (oltre a fare i soldi per te ed i tuoi familiari), non sminuire un libro ed un film che rappresentano una parte “pesante”, indegna e vergognosa della realtà.
Ma sei lo stesso che ha difeso Moggi dunque cosa vuoi che mi aspetti da te ? Nulla.
Essere un bravo calciatore, in fondo, non significa essere intelligente e preparato.
Preferisci che tutto sia tranquillo e mansueto, così ognuno per la sua parte fa soldi a volontà, chi in maniera lecita e chi certamente in maniera illegale e soprattutto inumana, sfruttando gli altri con la violenza.
Ovviamente, vivere a Madrid oppure a Milano e Torino ma soprattutto aver guadagnato con merito (anche se sproporzionato) tanti soldi ti erge al di sopra della plebe, della massa; noi invece che siamo nella massa, che viviamo con la plebe, quella buona e quella cattiva, dobbiamo sopravvivere a questo scempio.
Preferisco, come tanti napoletani, tanti Saviano che altrettanti Cannavaro.”